Una ragazza britannica malata rischia di rimanere staccata dal suo dispositivo. In questo caso è intervenuto il primo ministro italiano

Un tribunale britannico ha respinto il ricorso dei genitori di una bambina di otto mesi, le cui condizioni di salute erano state precedentemente descritte come incurabili da un ospedale locale, e ha deciso di interrompere le cure. Ma gli ospedali di Roma si sono offerti di fornire questa assistenza al bambino, e anche il governo italiano ha voluto aiutare quando ha concesso la cittadinanza italiana al bambino questa settimana. Secondo l’ANSA, la decisione odierna del tribunale britannico significa che probabilmente lunedì la piccola verrà disconnessa dal dispositivo che la tiene in vita.

I genitori di Indi Gregory, affetti da una rara malattia mitocondriale, hanno tentato di trasferire il caso alla giurisdizione italiana, ma sono stati respinti da un tribunale britannico. Secondo l’ANSA, i tribunali hanno affermato di poter valutare meglio quale fosse l’interesse superiore del minore, quindi il coinvolgimento dei tribunali italiani non era necessario.

La famiglia di Gregory aveva presentato ricorso contro la decisione di un ospedale di Nottingham di scollegare il bambino dal dispositivo, ma il tribunale si è pronunciato a favore dei medici. Secondo loro, il bambino non aveva alcuna possibilità di sopravvivere e non c’era bisogno di fargli utilizzare l’apparecchio.

Nel caso testimoniato dai media è intervenuto il premier italiano Giorgia Meloni. “Dicono che la piccola Indi non abbia molte possibilità, ma farò tutto ciò che è in mio potere per tenerla in vita fino alla fine”, ha detto Meloni sulla rete X. Questa settimana l’Italia ha concesso la cittadinanza alla bambina.

Giovedì il primo ministro Meloni ha scritto anche al ministro della Giustizia britannico Alex Chalk. Secondo fonti ANSA si sarebbe fatto riferimento anche alla Convenzione dell’Aja del 1996 sulla protezione dei bambini.

A Indi è stato offerto il trattamento dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, gestito dal Vaticano, che in precedenza aveva fatto lo stesso per un altro bambino. Anche i tribunali britannici hanno respinto questa opzione, riferisce l’ANSA.

Michela Eneide

"Pensatore. Appassionato di social media impenitente. Guru di viaggi per tutta la vita. Creatore orgoglioso."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *