La “Nuova Via della Seta” attraversava l’Asia centrale. La base per il presidente cinese Xi Jinping, che giovedì ha steso il tappeto rosso per i leader dell’ex repubblica sovietica, è più incline a commerciare con Pechino dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Il presidente cinese Xi Jinping ha salutato giovedì l’ingresso in una “nuova era” di legami tra il suo Paese e l’Asia centrale, aprendo in Cina un vertice senza precedenti con queste cinque ex repubbliche sovietiche.
Destinato a rafforzare i legami economici e culturali con queste nazioni tradizionalmente più vicine a Mosca che a Pechino, il grande incontro arriva nel momento in cui Joe Biden incontra i leader del G7 in Giappone.
Si tratta della prima edizione di questo “Vertice Cina-Centroasiatico” dall’inizio delle relazioni diplomatiche nel 1992 tra i giganti asiatici e queste repubbliche (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) dopo la caduta dell’Unione Sovietica.
Una scelta simbolica: l’incontro, definito “molto importante” da Pechino, si tiene nella storica città di Xi’an, l’estremità orientale dell’antica Via della Seta che collegava Europa e Cina attraverso l’Asia centrale.
Xi Jinping saluta i cinque presidenti di notte davanti a un grande edificio antico in stile cinese illuminato da lanterne rosse.
Decine di ballerini si esibiscono poi in una variopinta performance musicale ispirata alla dinastia Tang (618-907), altro simbolo, poiché i legami sino-asiatici centrali erano molto forti a quel tempo.
Un tempo membri dell’Impero russo e poi dell’Unione Sovietica, questi paesi intrattengono rapporti economici, linguistici e diplomatici privilegiati con Mosca.
Ma con la guerra in Ucraina, l’influenza della Russia è diminuita. Un vuoto relativo che il presidente cinese vuole colmare.
Calendario opportunità (o meno): un vertice dei leader del G7 (Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito) si apre venerdì a Hiroshima, alla presenza soprattutto del presidente americano Joe Biden – il cui Paese ha spesso ritratto Pechino come una minaccia.
L’evento giapponese sarà dedicato alla definizione di una strategia comune per affrontare la crescente influenza della Cina nel mondo.
La Cina stima che il suo commercio con Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan abbia totalizzato 70 miliardi di dollari (64 miliardi di euro) lo scorso anno e sia aumentato del 22% rispetto all’anno precedente nel primo trimestre del 2023.
L’Asia centrale occupa un posto di rilievo nell’iniziativa cinese “Belt and Road”, nota anche come “The Belt and Road”.
Ideato da Xi Jinping che lo ha lanciato alla fine del 2013, il programma faraone è specificamente intento a crescere, grazie a fondi cinesi, strade, porti, ferrovie e infrastrutture oltreoceano.
Il gigante asiatico ha investito miliardi di euro sfruttando le riserve di gas naturale dell’Asia centrale e costruendo una linea ferroviaria che collega la Cina all’Europa attraverso la regione.
Il vertice è un’opportunità per portare avanti alcuni progetti, come la ferrovia Cina-Kirghizistan-Uzbekistan o l’estensione di un oleodotto tra l’Asia centrale e la Cina.
Roger Barake, con l’AFP
“Imprenditore. Comunicatore pluripremiato. Scrittore. Specialista di social media. Appassionato praticante di zombie.”