venerdì 10 dicembre 2021, 00:00
Passo dopo passo, il “grande” piano dell’Alleanza informale dei Paesi del Mediterraneo per modificare i termini del Patto di stabilità ha iniziato ad essere attuato.
L’avvio ufficiale è avvenuto durante la presentazione delle priorità della Presidenza francese del Consiglio d’Europa, iniziata il 1° gennaio 2022 per sei mesi.
Emmanuel Macron è chiaro ponendo il Patto di stabilità al di sopra delle questioni che la presidenza francese vuole affrontare.
Al centro del dibattito che Parigi vuole promuovere c’è la clausola del 3% e il rapporto debito/PIL del 60%. Si tratta di una clausola che obbliga gli Stati membri a mostrare un disavanzo fino al 3% del loro PIL ea ridurre annualmente 1/20 del rapporto debito/PIL che supera il 60% del PIL, un fatto che riguarda direttamente il nostro Paese.
Francia Italia e Grecia ormai da diversi mesi non solo sono sulla stessa lunghezza d’onda ma hanno proceduto a consultazioni particolari.
Al Maximos Palace si prevede che il recente rafforzamento dei rapporti tra Italia e Francia, in combinazione con la fine della cancelliera Merkel, potrebbe avere un effetto decisivo nel sostenere l’importante obiettivo della Grecia di revisione del patto di stabilità. .
Mitsotakis e Draghi hanno posto le basi per la necessità di una tale scelta, concordando sul fatto che nell’era post-coronavirus servirà meno rigore per far ripartire l’economia.
Al centro del recente incontro a margine del vertice euromediterraneo di Atene, i due leader hanno discusso la questione.
Allo stesso tempo, Atena si trasferì a Parigi.
È noto che Kyriakos Mitsotakis in tutti i suoi contatti con Emmanuel Macron ha sollevato la questione dell’allentamento del patto di stabilità. Qualcosa è successo sia durante il viaggio di Mitsotakis a Parigi sia quando il presidente francese ha visitato la Grecia.
In ogni caso, salvo imprevisti, il tema della distensione sarà sollevato al Consiglio d’Europa nel primo trimestre del nuovo anno.
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