La Calabria, nel sud Italia, è diventata questo lunedì seconda delle 20 regioni del paese da classificare come “zona gialla” contro il coronavirus, in un continuo aumento dei casi della nuova malattia per la quale anche la provincia autonoma di Bolzano è considerata a rischio moderato.
Nel territorio nella “zona gialla”; a differenza di chi resta nella “zona bianca” o è a basso rischio, L’uso del sottogola è obbligatorio non solo nei luoghi chiusi ma anche per le attività in luoghi pubblici.
Insieme a Calabria e Bolzano, anche la regione settentrionale del Friuli-Venezia Giulia è classificata come “zona gialla” da fine novembre.
La classificazione come “zona gialla”, così come definita dal Governo, scatta quando il numero di nuovi contagi per ciascuno 100mila abitanti superano i 50 casi settimanali, i posti vacanti occupati in terapia intensiva superano il 10% e quelli in campo medico superano il 15%.
Dai primi di dicembre, L’Italia ordina il cosiddetto “super green pass” che limita le attività alle persone non vaccinate e che cerca di accelerare le campagne di vaccinazione che hanno fornito 102.029.307 vaccini e applicato almeno due dosi all’85,03% della popolazione di età superiore ai 12 anni.
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