azione controversa a partire dalla prossima settimana

L’uso della tecnologia IPTV per guardare la televisione sui telefoni cellulari non è esente da controversie. Sebbene, come qualsiasi altra tecnologia, abbia usi leciti e legittimi, è difficile ignorare che viene utilizzata anche illegalmente e per scopi dannosi, in particolare per violare la proprietà intellettuale e i diritti di trasmissione.

In altre parole, molte persone lo usano codificatori IPTV “piratati”.o accedere agli elenchi IPTV utilizzando un programma come VLC per guardare canali a pagamento o crittografati solitamente disponibili solo per gli abbonati di un servizio.

Aziende come Telefónica perseguono da anni l’IPTV pirata, con risultati contrastanti; Occasionalmente, i titolari dei diritti hanno intrapreso azioni come l’arresto dei server, ma in Spagna esiste ancora una grande comunità di pirati. C’è stato chi ha suggerito che l’unica soluzione fosse inasprire la legge, e in Italia hanno preso questa decisione.

Contro la pirateria

La nuova legge contro la pirateria in Italia è una delle più controverse della storia, a causa della criminalizzazione forse troppo diffusa di questa pratica. Dopo l’approvazione unanime della Camera dei Deputati, poi del Senato, alla fine ha accettato approvazione del regolatore delle telecomunicazioni Paese, l’AGCOM, ha schivato l’ultimo ostacolo. La nuova legge italiana attua modifiche alle norme sul rispetto del diritto d’autore su Internet, in particolare sulla distribuzione illegale di trasmissioni di eventi sportivi, come partite di calcio, concesse in licenza a reti televisive e piattaforme di video-on-demand.

Il testo introduce nuove misure e attribuisce all’AGCOM maggiori poteri nel contrasto alla pirateria degli eventi sportivi; infatti, questa entità è ora in grado di agire su di esso In precedenza era necessaria l’approvazione del giudice., e che in altri paesi è di competenza esclusiva della giustizia. Il motivo utilizzato è che accelera notevolmente il processo di blocco e chiusura dei servizi piratati.


Programmi come VLC possono leggere e riprodurre elenchi di canali IPTV

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Ad esempio, l’AGCOM può ora ordinare direttamente ai provider Internet italiani di bloccare l’accesso ai server piratati entro i primi 30 minuti di trasmissione, quindi non è necessario agire dopo l’incidente. Ciò si ottiene eseguendo un blocco DNS, che impedisce ai browser e ai dispositivi di cercare l’indirizzo IP del server. Inoltre, gli operatori sono tenuti a presentare una relazione alla Procura con i dettagli del blocco, comprese le informazioni sui server.

Multe per l’utilizzo dell’IPTV

Ma senza dubbio le misure più controverse della nuova legge riguardano le nuove multe e a chi sono dirette. Tradizionalmente, la lotta contro la pirateria si è concentrata sull’eliminazione della fonte dei contenuti piratati, senza perseguitare gli utenti del servizio; Relativamente ai primi, la legge prevede ora pene fino a 3 anni di reclusione e una multa di 15.000 euro per chi distribuisce trasmissioni illegali.


Ma il problema non si ferma qui. Si sta valutando anche la nuova legge multe per gli utenti che visualizzano contenuti piratati, cosa che non è mai accaduta nell’Unione europea. Le multe vengono presentate come una “misura precauzionale”: chi guarda trasmissioni piratate rischia una multa fino a 5.000 euro; anche se non è chiaro come verrà rilevata questa violazione e se anche gli operatori telefonici dovrebbero iniziare a rivedere le connessioni degli utenti per individuare eventuali accessi illegali al servizio. L’obiettivo sono probabilmente gli acquirenti di codificatori IPTV piratati che consentono l’accesso alle trasmissioni.

Dato che uno studio recente lo afferma Il 25% della popolazione adulta in Italia consuma contenuti piratati Sull’IPTV, queste multe hanno il potenziale per generare milioni di euro e avere un impatto su un gran numero di persone; ci sono quindi seri dubbi sull’efficacia e sulla portata di questa misura, che potrebbe diventare rapidamente la misura più impopolare nel governo di Giorgia Meloni quando entrerà in vigore l’8 agosto.

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Gerardo Consoli

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