Il tribunale italiano ha costretto a ripetere il processo contro Juana Rivas per ottenere la custodia

Immagine di Juana Rivas dopo aver lasciato il tribunale

Lo ha fatto sapere giovedì il team legale spagnolo di Juana Rivas Corte Suprema Italiana ha preso atto dell’appello della madre di Maracena, Granada, e quindi deve essere attuato ripetere il processo civile “che separa i fratelli” nel paese del padre, Francesco Arcuri.

“Lo ha confermato la Corte di Cassazione in sede giudiziale violato sia il principio dell’interesse superiore dei minori, sia i vari trattati internazionali firmati dall’Italia”, ha dichiarato in un comunicato lo studio dell’avvocato Carlos Aránguez, che ha guidato il team legale con Francisca Granados.

In tal modo la Corte di Cassazione, “dopo aver accolto la sig. Rivas con tutte le condizioni, proprio adesso annullare la sentenza La Corte d’Appello di Cagliari, che ha separato i due fratelli, ha negato la custodia dei suoi beni figlio più giovaneil seguente vive con suo padreha dettagliato.

Un giudice italiano spiega perché ha preso in custodia Juana Rivas: aveva una “grande capacità manipolativa” nei confronti dei figli

L’affidamento definitivo del figlio maggiore è stato concesso definitivamente nel 2023

Tutto questo dopo aver dimostrato che l’affidamento del figlio maggiore era stato affidato definitivamente alla madre nel marzo 2023 e lei conviveva con lui dal giugno 2022. Secondo i legali di Rivas, la decisione della cassazione evidenzia” mancata attuazione degli standard internazionali del Tribunale di Cagliari, quali, tra le altre, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e l’eradicazione della violenza contro le donne” e della violenza domestica (Istanbul, 2011).

Anche la Direttiva 2012\/29\/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 che recita “che istituisce standard minimisui diritti, il sostegno e la protezione delle vittime di reati.

Allo stesso modo, facendo riferimento alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, le decisioni della cassazione sottolineano sempre, secondo questa fonte, “tali idee fondamentali”, “nei procedimenti svolti presso la Corte europea dei diritti dell’uomo”. Corte d’Appello di Cagliarii, la mancanza di un’analisi approfondita dell’interesse superiore dei minori, che è il criterio fondamentale su cui si basa ogni decisione sull’affidamento dei figli”.

Juana Rivas, è stata condannata a cinque anni di carcere e sei anni di interdizione dalla potestà genitoriale

Un’altra considerazione che ha portato la Corte di Cassazione a ribaltare la sentenza contro il civile cagliaritano è stata la violazione che essa avrebbe commesso contro “principi fondamentali, come quello di non separare i fratelli, disponendo l’affidamento di un figlio dalla madre, in Spagna, e di un altro dal padre, in Italia, oltre a determinare che la madre e l’intera famiglia materna possano vedere il figlio minore solo sul territorio italiano, in particolare in Sardegna”.

Tenendo conto delle norme dell’ordinamento giudiziario italiano, la Suprema Corte, dopo aver deciso sull’annullamento della sentenza della Corte d’Appello di Cagliari, ha rinviato la causa, sicché, con una nuova composizione dei giudici, e tenuto conto della considerazioni svolte nella decisione della cassazione, ne detta un’altra.

Juana Rivas ha parlato per la prima volta degli abusi subiti

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Gerardo Consoli

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