BKT vede i futuri agricoltori nei nuovi Global Trends

BKT dedica il terzo episodio della serie Global Trends ai giovani agricoltori di domani. Un tema importante che è solitamente al centro del dibattito internazionale, quando si studia e si analizza cosa accade nel passaggio generazionale nel settore agricolo.

AGRO professionale – Madrid 19/01/2022

Il cambio generazionale è, senza dubbio, uno dei principali problemi che maggiormente incidono sul futuro dell’agricoltura e del settore agroalimentare in generale ed è per questo che BKT ha dedicato a questo argomento una nuova puntata di Global Trends. Tra le domande che necessitano di risposte, abbiamo trovato: chi sarà il responsabile della produzione alimentare in futuro e come? E come sarà la nuova figura del contadino?

Ospiti ed esperti di Global Trends hanno il compito di rispondere e analizzare questo argomento nel terzo episodio della serie. Global Trends è un nuovo format di BKT Network dedicato ad affrontare le macro problematiche e le tendenze che interessano il settore agricolo internazionale.

Si stima che nei prossimi 15 anni circa un terzo degli agricoltori attivi andrà in pensione. Infatti, nella maggior parte dei cosiddetti paesi sviluppati, l’età media di un agricoltore si aggira intorno ai cinquanta o sessanta anni. Inoltre, sempre meno giovani sono interessati a una carriera in agricoltura, anche questo è causato dalle barriere e dagli ostacoli che impediscono l’ingresso delle nuove generazioni in questo settore.

difficoltà iniziale

La difficoltà di reperire fondi per l’investimento e l’acquisto di terreni è sicuramente uno dei principali ostacoli che le nuove generazioni devono affrontare all’inizio della loro carriera.”, spiega Matthew Tilt, giornalista della rivista britannica Agricultural Contractors and Large Scale Farmers. “La questione salariale è un’altra questione importante: l’agricoltura, rispetto ad altri settori, purtroppo ha salari complessivamente più bassi. Per tutti questi motivi l’ingrediente base per chi vuole avviare un’attività in questo settore è la passione e la voglia di costruire, passo dopo passo, un’attività spesso faticosa e difficile, ma che allo stesso tempo regala grandi soddisfazioni” .

Tuttavia, Diana Lenzi, presidente del CEJA (European Council of Young Farmers), ha spiegato che il cambio generazionale è uno dei prerequisiti per aumentare la competitività a lungo termine del settore agricolo e garantire in futuro una produzione alimentare sostenibile. “È importante offrire alle nuove generazioni una formazione adeguata e fornire loro gli strumenti necessari per aiutarli a costruire un futuro nel settore, basato sul concetto di business sostenibile. Soprattutto, è molto importante sostenere i giovani agricoltori nelle prime fasi dell’attività, quando i costi sono più elevati. In CEJA lavoriamo instancabilmente per trovare soluzioni volte a facilitare il cambio generazionale, sempre basate sul consenso a un tavolo decisionale in cui tutti gli agricoltori, nuovi ed esperti, possono esprimere le loro vere esigenze e bisogni”.

Formazione tecnologica

Nel frattempo, Scott Downey, professore alla Purdue University, USA, e direttore dell’unità accademica del Center for Food and Agriculture Business, ritiene che, in termini di formazione, sia necessario che i futuri giovani agricoltori abbiano una formazione ampia e approfondita sulle tecnologie digitali e processi. “Direi che ha competenze tecniche Sarà un’esigenza esclusiva lavorare nel settore agricolo e, quindi, una nuova generazione dovrà essere pronta per questo. Nei prossimi anni l’analisi e l’utilizzo dei dati occuperà un posto sempre più importante nelle imprese agricole, in quanto determinerà i processi decisionali non solo delle grandi imprese ma anche delle piccole imprese. La trasformazione digitale e tecnologica non coinvolge esclusivamente gli agricoltori, ma tutti i membri della filiera produttiva del settore, compresi i fornitori”.

Esperienza personale

Infine, Giorgia Scaglia, Communication Specialist presso Scaglia Farm, situata nel nord Italia e gestita dalla sua famiglia, ha condiviso la sua esperienza personale su questo argomento.

L’Azienda Agricola Scaglia è stata fondata da mio bisnonno nel 1931; oggi è gestito da mio padre e mio zio. Mia sorella, mio ​​cugino ed io erediteremo l’attività in futuro. Se mi chiedi se vedo una differenza tra la nostra generazione e quella di mio padre e mio zio, devo dire di sì, senza esitazione. Grazie ai nostri studi, abbiamo l’opportunità di esaminare e comprendere l’importanza delle nuove tecnologie e dei nuovi metodi di produzione. Questo ci ha permesso di portare un nuovo approccio all’azienda e di implementare una strategia ‘AgTech’. Posso citare le molte differenze tra le diverse generazioni che lavorano in questo settore. Tuttavia, posso anche citare i punti in comune che ci uniscono: passione e amore per la terra e per ciò che facciamo.“.

A questo link potete guardare la puntata completa di BKT Global Trends: https://www.bkt-network.com/the-generation-shift


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Emiliano Brichese

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