Bombardieri italiani condannati all’ergastolo dopo 41 anni

Otto persone furono uccise e 103 ferite in una manifestazione sindacale del 1974 in una città del nord Italia. Ora la corte ha emesso il suo verdetto.

Roma – Quarantuno anni dopo l’attentato di Brescia, il tribunale di Milano ha condannato all’ergastolo due degli autori dell’attentato. Lo hanno riferito giovedì i media locali.

Questo è il dodicesimo processo nello stesso caso. Nel 1974, gli estremisti di destra uccisero otto persone e ne ferirono altre 103 durante una manifestazione sindacale.

I due imputati, membro dell’organizzazione di estrema destra Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e membro dei servizi segreti Maurizio Tramonte, sono stati assolti nel 2010 per mancanza di prove. Tuttavia, la procura di Brescia ha presentato ricorso contro la decisione e una corte di cassazione ha successivamente ordinato un nuovo processo nel 2014.

È improbabile che l’ottantenne Maggi vada in prigione a causa delle sue cattive condizioni di salute. Tramonte, 63 anni, deve scontare la pena.

L’attentato contro una manifestazione antifascista da parte dei sindacati italiani in Piazza della Loggia il 23 maggio 1974 avvenne nei cosiddetti primi anni, cioè nel periodo degli anni ’70 e ’80, che in Italia registrato un’ondata di violenza politica.

I casi più famosi dell’epoca furono l’attentato alla stazione ferroviaria di Bologna con 85 vittime e il rapimento e l’omicidio del capo della Democrazia Cristiana ed ex primo ministro italiano Aldo Moro.

Michela Eneide

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