Il 12 gennaio in Argentina e in gran parte dell’America Latina si celebra la Giornata dei lavoratori della pizza e della panificazione. La data è stata scelta in coincidenza con la fondazione del sindacato nel 1946, un sindacato che conta attualmente più di 40.000 dipendenti.
L’Argentina è uno dei paesi più consumatori di pizza al mondo. Secondo uno studio condotto da APPYCE (l’associazione che riunisce tutte le pizzerie del Paese), quella “muzza” è quella di preferenza (votata dal 19%), al secondo posto il classico prosciutto e peperoni (17%), terzo posto per “napo” (15%) e dietro fugazzeta con il 13%.
Per questa data, l’Associazione condivide un commento dell’autore e referente Pietro Sorba: “La Giornata dei Pizzaioli è un’interessante occasione per parlare di cosa significhi la pizza per la gastronomia nazionale. Non è niente di più e niente di meno che un contributo storico e forte degli immigrati al sistema gastronomico nazionale. La conoscenza che proveniva dall’Italia si è adattata alla nuova patria per diventare un nuovo modello di pizza che gli argentini hanno adottato incondizionatamente fino a quando non è piaciuto molto. ” Ricordati che Anche oggi si celebra un mestiere gastronomico molto nobile e amato: i pasticceri.
Consultato da Affari BAE, Danilo Ferráz, pizzaiolo e partner Pizza Inferno, ha anche espresso la sua passione per questo lavoro: “Ho iniziato a fare pizza al forno, qualcosa di molto nuovo all’epoca e che ha attirato molta attenzione. Questo mi permette di lavorare con chef che stimo molto e dai quali imparo costantemente di più sulle buone vibrazioni della società: è quello che amo di più di questa professione”.
A chi è interessato a muovere i primi passi nel settore, consiglia di esercitarsi accademicamente e di praticare molto. Sulla popolarità della pizza argentina, Danilo ha commentato: “È entrato nel nostro Paese per mano di Genova e la sua focaccia, per questo la pizza viene tagliata negli stampi. L’uomo d’affari spagnolo ha visto l’attività e ha invaso la via Corrientes di pizzerie. Questo spiega la sua popolarità, perché quasi tutti noi siamo discendenti di Tanos e della Galizia”.
Si sentono i passi degli immigrati storia di famiglia di quelli dedicati a questo lavoro. Maurizio De Rosa dall’Italia, nato a Napoli (Italia), discendente di tre generazioni di fornai residenti in Argentina, racconta: “Ho imparato il mestiere del pizzaiolo quando ero giovane grazie agli insegnamenti della mia cara zia Antonietta, che possiede un pizzeria nel quartiere spagnolo, a Napoli”. È lui ideatori di “Pizzería De Rosa”, inaugura a New York “Pierino”, “Celeste” e “Prova” e ha portato la cultura della cucina napoletana negli Stati Uniti, dove è stata aperta “Pizzeria Partenope” a La Lucila e Pizzeria “San Paolo” a Palermo.
La pizza argentina è molto ben posizionata nel mondo e ogni anno APPYCE porta la squadra al Campionato Mondiale della Pizza che si svolge a Parma, in Italia, con la partecipazione dei migliori esponenti del pianeta tra cui Miguel Villaba (maestro pizzaiolo, insegnante della nostra scuola e appartenente alla catena di pizzerie La Continental) oltre ad essere fanatico, irrequieto e appassionato del gusto della pizza, è il miglior argentino classificato nell’ultimo numero. “La pizza argentina è unica al mondo, riflettendo le sue origini del sud e del nord Italia aggiungendo il timbro argentino in abbondanza, gusto e costume, ad esempio i classici mangiare pizza Dorapa oppure dai a una pizza quel tocco gourmet finale dipingendola in modo tradizionale pizza chimichurri, uno dei segreti meglio custoditi di ogni pizzaiolo”, dice Villalba.
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