“Il calcio mi vuole, la politica no” – ONLARISSA.GR Le nuove notizie di Larissa

L’ex presidente Uefa in un’intervista al “Corriere della Serra” ha rivelato di essere stato costretto a lasciare la Fifa.

CIAO Michele Platini ha fatto riferimento alla guerra che ha ricevuto e all’ingiustizia che ha provato, nei tentativi della federazione calcistica mondiale di espellerlo. Anche nell’intervista che ha rilasciato al quotidiano italiano, “Corriere della Serra“, ha detto che il calcio… lo voleva, ma la sua politica no.

Nel dettaglio cosa ha detto:

Non ho fatto niente, so di non avere nulla da rimproverarmi, faccio sempre tutto bene. Ho visto quanto soffrivano la mia famiglia e le persone a me vicine. La battaglia che combatto è contro l’ingiustizia. Lo scopo di questa campagna è cacciarmi dalla FIFA. Sono stato accusato dal comitato FIFA. Non appena abbiamo lasciato il mondo dei pezzi grossi del calcio per impedirmi di diventare presidente, la giustizia mi ha dato ragione e per me, ovviamente, questo è tutto ciò che conta. Fuori dal calcio vinco, dentro perdo. Ecco perché non mi arrenderò, non è giusto. Ci sono persone che mi hanno ferito, molto“, ha detto Michel Platini e ha aggiunto:

Non mi interessa molto il mondo di FIFA. Per Infantino, Ceferin, questo mondo è tutto perché non hanno mai sperimentato nulla prima e, al di là di questo, non sono niente, niente. Non hanno mai giocato a calcio. Loro, come Blatter, sono importanti lì, nell’edificio in cui si trovano, e sono importanti solo lì. Ho sofferto per dieci giorni, ho lottato per difendermi, ma poi ho capito subito che in realtà mi volevano solo fuori, e quello era».

QUELLO Platino riferendosi al fatto che non è riuscito a prendere la presidenza a Fifa

È certo che l’amministrazione della FIFA prende posizione contro di me. Il presidente della federazione nazionale mi vuole presidente, l’apparato della FIFA no. capisci perché. E stanno cercando qualcosa per bloccarmi. Hanno scoperto che i pagamenti erano stati effettuati cinque anni prima ed ecco l’ironia: la FIFA prima mi ha pagato per il mio lavoro e poi mi ha punito per avermi pagato. Non ha alcun senso, è il migliore. Il calcio mi vuole, la politica calcistica no».//GG

Alberta Trevisan

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