Il portiere record dell’Italia Dino Zoff compie 80 anni

Era diverso ai tempi di Zoff. Ha firmato il suo primo contratto da professionista all’età di 19 anni con l’Udinese Calcio dopo essere stato troppo piccolo per un portiere da giovane ed è stato rifiutato dalle giovanili di Udine e Inter. Solo l’accelerazione della crescita ha realizzato il suo sogno. Nel 1967 esordisce all’SSC Napoli e dal 1972 diventa una star mondiale alla Juventus Torino.

A Torino il portiere ha giocato 330 partite consecutive di Serie A senza sbagliare una sola partita. Dopo l’Europeo nel 1968, sei scudetti e il successo in Coppa UEFA nel 1977, l’ultimo picco della carriera di Zoff seguì nel 1982: all’età di 40 anni e da capitano, conquistò la Coppa del Mondo con i suoi compagni di nazionale in Madrid Germania ha battuto 3:1.

“È stata una grande soddisfazione”, ricorda oggi. “Abbiamo una squadra fantastica, quindi non ho molto da fare in porta”. Poteva essere successo in finale, ma prima si è assicurato il posto “Azzurri” in semifinale con una delle parate più famose del calcio italiano contro il Brasile. “Me lo chiedono ancora oggi”, ha detto il 112 volte nazionale.

Dopo la vittoria in finale, siamo tornati alla Roma: in aereo Zoff ha giocato a carte con il compagno di squadra Franco Causio, l’allenatore Enzo Bearzot e poi il presidente Sandro Pertini, 85 anni. “Ci siamo messi insieme spontaneamente”, ricorda Zoff. “Una cosa del genere non sarà più possibile oggi, l’ufficio stampa pianificherà qualcosa per 50 giorni”.

I media e i commentatori sempre più aggressivi in ​​Italia hanno rovinato la sua carriera di allenatore. A Euro 2000 arriva in finale con l’Italia, dove il golden goal porta la Francia sul 2-1 ai supplementari. Vi sono state forti critiche in patria, tra cui il presidente del Consiglio e lo zar dei media Silvio Berlusconi, che accusa l’allenatore di illeciti e anche indirettamente di mancanza di intelligence. Irritato da questo sviluppo, Zoff si è dimesso.

La gioia del calcio resta, ancora oggi guarda le partite di Italia, Inghilterra e Germania quasi tutte le sere in televisione in casa. Considerava l’arbitro video buono e corretto in una situazione di emergenza, a condizione che la tecnologia non interferisse troppo spesso. “Se è troppo stretto, non mi piace più.”

Tremerà a fine marzo quando gli “azzurri” dovranno lottare nei playoff per non perdere per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale. “Rimango fiducioso che ce la faremo”, ha predetto il vecchio maestro prima dello stint contro la Macedonia del Nord e poi in Portogallo o in Turchia.

Prima del suo storico compleanno, “Dino Nazionale” ha ricevuto molte congratulazioni e lettere da tutto il mondo, come ha detto Zoff e ha detto: “Intanto si può dire anche Dino Internazionale”.

Emiliano Brichese

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