Calisto Tanzi, noto in Italia come fondatore e proprietario del colosso caseario Parmalat, è morto la notte di Capodanno all’età di 83 anni, ma anche a causa dell’omonimo scandalo finanziario.
Originario di Parma, nel nord Italia, Tanzi ha fondato il suo impero caseario all’età di 22 anni, iniziando l’azienda di famiglia di suo nonno e trasformandola in una multinazionale. In pochi anni le multinazionali contavano circa 130 stabilimenti in tutto il mondo.
Inventore del latte a lunga conservazione, è presente nei settori dell’alimentazione (Parmalat), del turismo (Parmatour), della televisione (Odeon TV) e del calcio (Parma Calcio). Fu generoso con la città di Parma, dove donò una grossa somma di denaro per un importante restauro.
Nonostante il suo successo, Calisto Tanzi si è trovato nel bel mezzo di una tempesta quando il colosso Parmalat è crollato nel 2003 e si è scoperto che aveva fondato la più grande fabbrica di debiti nella storia del capitalismo europeo.
È entrata in borsa negli anni ’90 e, grazie a una serie di prestiti a migliaia di piccoli risparmiatori, ha compiuto una delle più grandi truffe della storia italiana, creando un tracollo di circa 14 miliardi di euro.
Nel 2010 Tanzi è stato condannato a quasi 18 anni di carcere, mentre Parmalat (o ciò che resta dell’ex colosso) è entrato a far parte della francese Lactalis.
Calisto Tanzi perse infatti, a causa di un grave scandalo finanziario, il titolo onorifico di “Cavaliere del Lavoro”, che gli fu conferito nel 1984 dall’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
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