Joe Biden è “sconcertante” politicamente: il 71% degli americani non vuole più che sia presidente

I successivi scioperi della Corte Suprema e l’elevata inflazione hanno indebolito Joe Biden sul fronte interno.

In questo contesto, Joe Biden dovrebbe cercare di mantenere il sostegno del suo Paese agli aiuti all’Ucraina, analizza nella sua rubrica Alain Frasson, editore di “Le Monde”.

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A fine giugno Joe Biden è apparso in Europa indossando un abito aderente blu reale, adattato allo stile italiano, con la (piuttosto fragile) sicurezza e l’aspetto di un uomo fiducioso nella sua leadership.

“Padre famiglie” all’estero, deboli in patria

E naturalmente ha interpretato il ruolo della familia dell’Occidente radunata sulle Alpi Bavaresi, poi a Madrid, in occasione del vertice del G7 e poi del vertice della Nato.

Ha garantito unità e determinazione sindacale di fronte alla sporca guerra di Vladimir Putin in Ucraina. Ma una volta tornato a Washington, ha preso un altro colpo dalla Corte Suprema ed è tornato a indossare tuta interna – tuta perdente.

Joe Biden in Polonia nel marzo 2022/ Foto: AP

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Il tranquillo ed efficace Joe Biden sulla scena internazionale, quindi; capo della coalizione transatlantica ravvivata dall’imperialismo russo, ma Joe Biden non è stato in grado di arginare l’ascesa di una tendenza cristiana con forti tendenze teocratiche in patria.

Il presidente democratico sta vacillando da una tortuosa situazione interna poche settimane prima delle elezioni di medio termine, che stanno andando molto male per il suo partito. Un sondaggio sotto forma di triste presagio: Il 71% degli americani non vuole candidarsi per la rielezione a novembre 2024 – il 61%, infatti, rifiuta la possibilità della candidatura del repubblicano Donald Trump.

Un “Piano Marshall” per l’Ucraina

La domanda che sorge, e non è nuova, è la dialettica “fuori dentro”: quale impatto avrà la debolezza interna di Biden sulla sua politica estera? Il tempo è importante. Il presidente deve mantenere il sostegno del Congresso mentre la guerra nel Donbass, nell’Ucraina orientale, entra nella sua seconda fase e peserà pesantemente sulla vita quotidiana degli americani il prossimo inverno: il prezzo degli idrocarburi ma anche il cibo di tutti i giorni nei supermercati è esploso.

Nella ricca Baviera, Biden, parlando al vertice delle sette più antiche economie sviluppate, parlava poco ma con fermezza. L’aggressione russa in Ucraina deve essere contenuta, anche se ci vorrà del tempo.

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Seguendo le orme del cancelliere Olaf Solz, il G7 si è impegnato in un “Piano Marshall” per ricostruire l’Ucraina dopo il ripristino della pace – una questione multigenerazionale (Kiev parla di 736 miliardi di euro!).

Due giorni dopo, a Madrid, i 28 membri dell’Alleanza Atlantica hanno anche concordato una nuova ambizione: prevenire una rivolta russa.

Hanno accolto due nuovi membri, Finlandia e Svezia, due ex “neutrali” che si erano trasferiti alla Nato, tanto che Putin, con la sua barbara brutalità, ha fatto temere sulle coste baltiche. Gli Alleati registrarono il ritorno degli Stati Uniti in Europa: 120.000 persone mentre scriviamo questa riga, rispetto a meno di 30.000 fino a poco tempo fa.

Hanno anche annunciato il rafforzamento delle loro truppe in Polonia, negli stati baltici, in Spagna e in Italia. Hanno denunciato il pregiudizio cinese di Xi Jinping a favore della guerra di Putin.

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La magistratura statale all’interno del Paese

Dopotutto, però, negli Stati Uniti, la Corte Suprema controllata dai repubblicani ha accolto Biden a casa, limitando la capacità della sua amministrazione di regolare le emissioni tossiche delle centrali elettriche.

La corte ha appena annullato la protezione federale contro l’aborto che esisteva da mezzo secolo. In precedenza, ha sostenuto i piani repubblicani per rendere più difficile il voto alle minoranze.

Infine, ha affermato, nella sua conformità costituzionale, il libero accesso di ogni americano alle armi da guerra. E, apparentemente per celebrare lo zelo repubblicano per le armi, un uomo armato “pazzo” ha aperto il fuoco il 4 luglio a una di queste parate del giorno dell’indipendenza a Tanah Merdeka: il bilancio delle vittime, 6 morti e 26 feriti da proiettili.

Joe Biden al memoriale delle vittime di Uvalde/ foto: AP
Joe Biden al memoriale delle vittime di Uvalde/ foto: AP

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La mancanza di una legge chiara lascia troppo spesso alla Corte suprema un ampio margine di manovra nel determinare quale sia la legge. Biden non ha una maggioranza parlamentare per approvare le sue ambiziose politiche sociali, quindi non c’è modo di tradurle in legge.

Non meno grave in vista delle elezioni di novembre il fatto che il presidente sia interpellato dalla Sinistra Democratica che, nel suo delirio politico-culturale, scatenò il discorso repubblicano per tornare nell’America degli anni ’50.

È stato indebolito da un’inflazione di circa l’8%, che è stata aiutata dalla sua politica fiscale, ma è stata anche colpita dalle sanzioni contro la Russia.

democrazia “di vetro”.

In queste circostanze, Joe Biden deve mantenere il sostegno degli aiuti degli Stati Uniti a Kiev che ammonta già a oltre 40 miliardi di dollari. Per ora, secondo il New York Times, le politiche del presidente ucraino hanno un ampio sostegno al Congresso, sia da parte dei democratici che dei repubblicani. A quest’ultimo manca il pregiudizio pro-Putin in politica estera del loro leader, dell’ex presidente Donald Trump, o di molti europei. Tuttavia, nulla è certo. Dobbiamo aspettare fino all’inverno.

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Inoltre, un’audizione della commissione della Camera sul ruolo di Trump nell’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021 rafforza la sensazione che la democrazia americana sia più fragile di quanto pensiamo. Se c’è un reato da parte dell’ex presidente, dovrebbe essere punito. È in gioco la credibilità della democrazia americana.

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Alberta Trevisan

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