La mafia italiana si nasconde e investe da anni in Slovacchia, sostiene lo scrittore italiano Saviano




CTK

Aggiornato 3/1/2018 19:49

Roberto Saviano era sorvegliato 24 ore su 24 dalla polizia perché rappresentanti di organizzazioni criminali lo minacciavano di morte a causa dei suoi libri.

Roma/Bratislava – Bratislava ha iniziato ad avere a che fare con la mafia solo dopo la morte di Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kušnírová, ma la mafia italiana si nasconde in Slovacchia e investe qui da anni. Lo ha scritto giovedì alle Facebook Lo scrittore italiano Roberto Saviano, che ha dovuto nascondersi dalla mafia dal 2006 a causa del suo libro sulla criminalità organizzata. Vive non si sa dove, sotto il controllo della polizia.

Secondo Saviano, Ján Kuciak appartiene a “una lunga e inaccettabile lista di giornalisti che cercano di rivelare fatti che dovrebbero rimanere nascosti – in molti casi, si tratta dei legami tra la criminalità organizzata e lo Stato”.

Saviano ha scritto nel suo post che la ‘Ndrangheta calabrese, la camorra napoletana e Cosa Nostra siciliana si nascondono da anni in Slovacchia e qui investono. Ricorda che nel febbraio 2005 in una pensione di Poprad fu arrestato Ugo De Lucia, l’assassino del clan napoletano Di Lauro. Secondo Saviano le tracce del Dna dimostrano che a Bratislava era attivo anche un altro clan napoletano, i Sarno.

“Ján Kuciak è stato assassinato perché era il solo a cercare un ruolo mafioso in Slovacchia. “Chiediamoci perché i giornalisti – da Giancarlo Siani ad Anna Politkovská, da Antonio Russo a Daphne Caruana Galiziová – sono così vulnerabili da poter considerare la loro liquidazione”, esorta Saviano nel testo.

Il giornalista Giancarlo Siani fu assassinato dalla camorra napoletana nel 1985, il suo collega Antonio Russo fu martirizzato in circostanze poco chiare mentre seguiva la Seconda Guerra Cecena. Anna Politkovskaya, assassinata nel 2006, ha criticato il Cremlino per la sua politica in Cecenia.

La morte della giornalista investigativa maltese Caruana Galizi, avvenuta l’anno scorso, resta sotto inchiesta. Sebbene la polizia abbia arrestato tre uomini in relazione al suo omicidio, sta ancora cercando l’autore dell’omicidio.

Roberto Saviano descrisse i metodi brutali della mafia napoletana nel famoso libro Gomorra. Il film con lo stesso titolo è stato modellato su questo libro. Lo scrittore era costantemente sorvegliato dalla polizia perché rappresentanti di organizzazioni criminali lo minacciavano di morte.

Continua a occuparsi di criminalità organizzata, ad esempio nel libro Nula, nula, nula: storie, rotte, boss e vittime della cocaina (traduzione ceca pubblicata nel 2013) mappa il traffico internazionale di cocaina. Ha collaborato con i principali quotidiani italiani, ma anche con The Washington Post, The New York Times, El País, Die Zeit e altri.

Michela Eneide

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