L’Italia reagisce e batte nettamente l’Uruguay

Mercoledì la squadra italiana di rugby ha battuto 38-17 l’Uruguay, che era arrivato al primo tempo in vantaggio per 17-7 sul tabellone, ma poi si è disintegrato nella ripresa, dove l’Italia ha reagito con forza e ha vinto la finale 38-17.

Questo terzo appuntamento del girone A dei Mondiali in Francia ha avuto momenti simili alla prima partita dell’Uruguay, cioè contro i padroni di casa: sembravano molto forti fin dall’inizio ma poi hanno esaurito il riposo fisico e gli Europei sono rimasti affascinati e sono stati di gran lunga superiore in termini di complemento.

Allo stadio Riviera di Nizza, l’Uruguay conta alla rovescia i minuti del primo tempo in vantaggio di due uomini per i cartellini gialli comminati ai rivali. Tuttavia, l’intensità difensiva e le due mete hanno visto l’Uruguay raggiungere l’intervallo con un punteggio favorevole di 7-17 e la sensazione che i sudamericani potessero avere una possibilità di vittoria.

L’Uruguay ha fatto un buon primo tempo, ma poi non è riuscito a difendere.

Tuttavia, l’eliminazione temporanea del capitano dell’Uruguay Andrés Vilaseca, giocatore da tre quarti, a causa di un cartellino giallo al terzo minuto della fase finale, è stata sfruttata dall’Italia che ha segnato due mete in sette minuti, con Lamaro e Ioane . , con la sua trasformazione, che ha portato il punteggio sul 21-17 azzurro.

E Vilaseca era appena rientrato in campo quando Cannone ha segnato un’altra meta, che ha messo ko gli uruguaiani, che hanno visto l’italo-argentino Juan Ignacio Brex segnare ancora cinque minuti più tardi sotto i pali.

Nonostante quattro mete subite in 21 minuti, e già sul 35-17, i giovani azzurri non hanno ceduto, ma ormai l’Italia aveva rafforzato la sua difesa e neutralizzato i tentativi dell’Uruguay.

Oggi, nello stesso Gruppo A, la Francia locale affronterà la debole Namibia a Marsiglia alle 15:45 e la Nuova Zelanda avrà una data libera. L’Italia guida la zona con 10 punti contro gli 8 della Francia, i 5 degli All Blacks e nessuno di Uruguay e Namibia. Il Charrúas dovrà ancora affrontare la Nuova Zelanda e l’Africa.

Emiliano Brichese

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