Prada ed Emenegildo Zegna ingrassano i loro portafogli e rilevano il 30% di Fedeli Italia

Prada ed Emenegildo Zegna ci scommettono fatto in Italia. I due gruppi di distribuzione della moda di lusso hanno acquisito ciascuno una partecipazione del 15% nell’azienda italiana Fedeli, specializzata nella produzione di maglieria artigianale. Per ora, il restante 70% delle azioni della società resterà nelle mani della famiglia fondatrice.

L’azienda italiana conta tredici società e più di 400 punti vendita multimarca nel mondo. L’azienda, gestita dalla terza generazione della famiglia, muove i primi passi nel 1934 nella regione italiana di Monza, guidata da Luigi Fedeli. L’azienda, che ha iniziato producendo cappelli, si è specializzata nella produzione di filatura e maglieria nel 1979 e impiega attualmente oltre settanta persone.

Mentre il WWD raccoglie, Fedeli ha chiuso il 2022 con un fatturato di 22 milioni di euro. Dopo l’acquisto del 30% della società, Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato del gruppo Ermenegildo Zegna, e Patrizio Bertelli, presidente e amministratore delegato di Prada, entreranno a far parte del consiglio di amministrazione della società.

Non è la prima volta che le due società realizzano insieme questo tipo di investimento. Nel 2021, le due società hanno acquistato una quota di maggioranza del produttore italiano Filari Biagioli Modesto, di cui ora detengono il 40%., sebbene l’importo dell’operazione non sia stato reso noto. La manifattura, specializzata nella filatura, è gestita fino ad oggi dalla famiglia fondatrice, che ha iniziato il suo percorso nel 1960.

Nelle ultime settimane, Prada ha mostrato interesse a rafforzare i suoi muscoli produttivi. Alla fine di aprile, il gruppo italiano del lusso ha annunciato che avrebbe investito 60 milioni di euro durante tutto l’anno per raddoppiare le dimensioni del suo stabilimento di Torgiano (Italia). L’obiettivo dell’azienda è anche quello di ampliare la propria forza lavoro con oltre 400 nuovi dipendenti in Italia durante questo esercizio.

L’azienda mira a rafforzare la produzione di tutte le sue categorie e prodotti, ad eccezione dei capi in pelle., perché è un settore considerato buono dall’azienda. Al momento, solo il 10% della produzione tessile di Prada è autoprodotta. La pelletteria rappresenta il 30% della produzione e il 50% appartiene alle calzature.

Prada ha chiuso il 2022 con un fatturato superiore del 25% rispetto al 2021, fino a 4.201 milioni di euro, e ha aumentato l’utile a 465 milioni di euro, il 58% in più rispetto all’anno precedente. Zegna, dal canto suo, ha chiuso lo scorso anno con una crescita del 15,5%, fino a 1.493 milioni di euro, e con un utile di 62,3 milioni di euro, a fronte di una perdita di 127,7 milioni di euro nel 2021. .

Emiliano Brichese

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