Una dozzina di paesi e la NATO hanno aiutato il Qatar durante la Coppa del Mondo

Diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Turchia e Regno Unito, forniranno assistenza al Qatar per garantire la Coppa del Mondo, ha riferito il quotidiano sportivo francese Équipe, aggiungendo che anche la NATO invierà aiuti.

In occasione del campionato, il Qatar ha concluso accordi di cooperazione con dieci Paesi. Il 20 ottobre, un mese prima dell’inizio della competizione, le autorità hanno condotto un’esercitazione preparatoria di cinque giorni con vari partner per valutare la risposta in caso di una situazione di emergenza sul loro territorio.

All’esercitazione hanno partecipato, tra gli altri, esperti americani, britannici, tedeschi, italiani, sauditi, pakistani, palestinesi e turchi. La Turchia chiama il dispiegamento di truppe per garantire la competizione “Operazione Scudo”.

Per la Turchia, l’operazione prevedeva l’invio a Doha di 3.000 poliziotti antisommossa, 100 forze speciali e una nave da guerra. In Qatar è presente anche un nutrito contingente di 4.500 soldati pakistani.

Gli Stati Uniti, che hanno una grande base militare in Qatar, la più grande del Medio Oriente, hanno firmato diversi accordi di cooperazione tecnica con il suo “maggiore alleato”.

L’accordo prevede un “contributo delle forze armate statunitensi” alla sicurezza prioritaria, nonché una cooperazione di polizia e doganale tra il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti e il ministero dell’Interno del Qatar.

Anche il Qatar, ex protettorato britannico, beneficerà dell’assistenza britannica, in particolare aerea, nell’ambito di un accordo di difesa tra i due paesi, raggiunto nell’aprile 2021.

La Royal Air Force britannica ha dispiegato diversi aerei da combattimento sul sito, a supporto della flotta aerea del Qatar, come parte di uno squadrone combinato. Alla fine di giugno, la NATO ha annunciato il “sostegno alla sicurezza per la Coppa del mondo” come parte della sua stretta cooperazione con il Qatar.

Tale supporto include la formazione del personale di sicurezza per proteggere le celebrità, nonché “contrastare le minacce poste da ordigni chimici, biologici, radiologici e nucleari, nonché da ordigni esplosivi improvvisati”, ha affermato il Team.

Il solo Qatar ha dispiegato 32.000 dei propri agenti di sicurezza e 17.000 agenti privati. Le autorità hanno anche chiesto ai residenti di rispettare le regole e di farsi avanti per aiutare a mantenere la legge e l’ordine all’ingresso dello stadio e altrove a Doha, considerandolo un loro “dovere patriottico”.

Corrado Bellini

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