Viaggio nell’universo artistico di Altan

Francesco Tulio Altan è uno dei più importanti fumettisti italiani. In Grecia lo conosciamo attraverso i numeri e le pubblicazioni della rivista “Babylon”. Attualmente il museo di Pistoia, cittadina relativamente piccola vicino a Firenze, ospita una mostra dedicata al fumettista italiano dal titolo “Altan, Cipputi e Pimpa – Il mondo com’è e come deve essere”. Ma chi è Cipputi, chi è Pimpa e com’è veramente il mondo? Chaniartoon ha visitato questa importante fiera, che rimarrà aperta fino al 30 luglio.

Altan nasce a Treviso nel 1942. Inizia gli studi in architettura, che abbandona per lavorare nel cinema, come scenografo e sceneggiatore. Nel 1974 inizierà a pubblicare regolarmente i suoi schizzi sul quotidiano italiano “Linus”. Questi schizzi compongono una serie con protagonista Trino, un dio che vuole migliorare il mondo, ma è vessato dai suoi superiori. Il fumetto è dominato dal design semplice e dagli schemi ripetitivi dei due personaggi che parlano, mentre il dialogo e il discorso hanno molto peso. Nel 1975 disegnerà un cagnolino con la pallina rossa, la Pimpa. Parla di un cane che scopre il mondo e racconta la sua storia al suo padrone. Contemporaneamente disegna il personaggio Cipputi, sindacalista di sinistra. Qui Altan, con un design semplice ma semplice, satira con commenti graffianti, le questioni politiche e sociali dell’epoca. Come informato dalla sua biografia all’ingresso della mostra, Altan ha lavorato molto in teatro, oltre alla pittura, amava andare in bicicletta. Infatti nel 2001 ha percorso in bicicletta la tratta Trieste-Istanbul con altri due amici. Ha vinto numerosi premi, tra cui il premio come miglior fumettista italiano, nel 1976, al festival di Lucca in Italia (il più importante festival in Italia e il più grande in Europa). Nel 2019 è uscito un documentario su di lui intitolato “Mi chiamo Altan e disegno cartoni animati”. Questa relazione è divisa in due parti. La prima parte riguarda Cipputi, ma anche tutti i personaggi dell’universo di Altan, come Deporcellis (un uomo ricco, appassionato di soldi, senz’anima che odia i poveri), Nando (un “campione” degli istinti di base, con il quale attaccherà chiunque debole), Baschetto (esterno sinistro di base, molto entusiasta e sempre un po’ frustrato) e molti altri. I personaggi a volte sono anche protagonisti politici, ma il più delle volte sono persone anonime che sono stufe di bugie e cattive notizie e dicono quello che pensano al momento. Questa è una serie che tocca questioni sociali e politiche, con molta ironia e satira divertente. I piani sono collocati cronologicamente, dal 1974 al 2022, il che ci consente di visualizzarli in modo evolutivo di anno in anno. I primi disegni sono realizzati con inchiostro cinese, mentre dal 1981 in poi (quando comincia ad essere pubblicato sui settimanali) compare il colore con pennarelli speciali ed ecoline, mentre dal 2003 in poi colora i suoi schizzi in digitale. Nella seconda parte della mostra troviamo le illustrazioni per bambini di Altan. Questo è un mondo di calma, accettazione, dove predominano gli interessi nella vita. Senza pretendere di essere pedagogico, Altan presenta un mondo in cui l’apice della differenza è semplicemente lo scambio di idee e tutto diventa fonte di nuovi pensieri. Crede in questo mondo ed esprime attraverso di esso tutti i suoi sentimenti e sogni, che sono distorti nel mondo degli adulti. La sua opera più importante è la Pimpa, un cagnolino con le palle rosse, che dipinse durante un breve viaggio a Milano con in braccio la figlia di due anni. Pimpa è curiosa del mondo, che la conduce in un’avventura per conoscerlo, raccogliere conoscenze, condividerle e aiutare gli altri. Oltre alle illustrazioni della Pimpa, gli spettatori possono entrare nello spazio delle illustrazioni tratte dal libro, ma anche guardare la serie animata. In questa sezione della mostra troviamo anche un’altra serie di illustrazioni per bambini di Altan.

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La mostra ci ha lasciato le migliori impressioni di un artista poliedrico che, dagli anni ’80 quando si leggeva di lui in “Babel” fino ai giorni nostri, rimane attuale, cinico e allo stesso tempo sognatore.

La troupe dei LoudMouse LINES

Alberta Trevisan

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