78 pagine bloccate in Spagna

La crescente popolarità delle liste IPTV per guardare le partite di calcio gratuitamente sta ricevendo una risposta dai titolari dei diritti. Sebbene sia difficile eliminare completamente questi servizi di pirateria, esistono alternative e metodi che consentono, almeno, di ridurre il traffico degli utenti. Mentre in Italia hanno creato una nuova multa fino a 5000 euro per gli utenti IPTV piratati, in Spagna la strategia è diversa: bloccare l’accesso a questo servizio.

Il blocco delle pagine Web, che di solito richiede un’autorizzazione giudiziaria, è reso possibile grazie al fatto che 4 anni fa i tribunali hanno conferito a Telefónica e LaLiga il potere di elenco di pagine Web da bloccare. Pertanto, il titolare dei diritti deve solo informare l’operatore spagnolo delle pagine che devono essere bloccate ogni stagione.

Ecco come si combatterà l’IPTV pirata nelle stagioni 2020/21 e 2021/22; il mistero è cosa accadrà durante la nuova stagione del calcio spagnolo appena iniziata. Infine, ai primi di agosto, l’Ente ha ottenuto una sanzione che li concede ripristinare tale misura per la stagione 2022/23.

Blocco IPTV in Spagna

Come riportato in Banda larga, fino ad ora non si conosce il contenuto dell’elenco delle pagine da bloccare, ma si è concluso con la pubblicazione del testo della sentenza. LaLiga e Telefónica invieranno (o hanno già inviato) l’elenco all’operatore spagnolo, che è obbligato a bloccare l’accesso dei propri utenti a tutti questi indirizzi.

È interessante notare che non tutti gli indirizzi bloccati sono correlati a IPTV e “solo” 23 voci nell’elenco si riferiscono a tale tecnologia, sebbene gli altri 7 siano pubblicizzati come siti di vendita di IPTV. Le restanti 30 pagine vengono trasmesse direttamente via Web e 18 pagine consentono il download tramite file torrent. Ciò potrebbe suggerire che l’IPTV non è così importante nella pirateria dei contenuti, almeno per il calcio, e che la maggior parte degli utenti preferisce ancora un metodo più diretto e semplice come l’accesso a una pagina Web con il contenuto che desidera visualizzare.

Un altro dettaglio interessante è come i servizi legali, e quelli non elencati, potrebbero risentirne. E alcuni dei servizi che dovrebbero essere bloccati sono ospitati su servizi cloud come Cloudflare, dove i server possono ospitare più pagine e servizi contemporaneamente. Pertanto, il blocco del server che ospita il servizio IPTV può comportare anche il blocco di altri servizi che non hanno nulla a che fare con esso. Un altro caso che può generare polemiche è il caso bloccare l’app per la riproduzione di video, che è in grado di visualizzare video dall’indirizzo inserito dall’utente. Questo è un esempio di quanto a volte possa essere complicato trovare un equilibrio tra la lotta alla pirateria e la libertà di espressione e l’accesso alle informazioni.

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Gerardo Consoli

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