Anche i parlamentari italiani non hanno votato per la presidenza al terzo turno

Si è concluso senza successo il terzo turno di votazioni per il presidente italiano nel parlamento del Paese, motivo per cui sono imminenti trattative più intense tra i partiti politici su un candidato a nuovo capo di Stato.

Finora nessun partito ha proposto un candidato serio, come previsto nei primi tre turni di votazione, quando le elezioni presidenziali richiedono il sostegno di due terzi dei parlamentari, ovvero 672 voti.

A partire da domani, quando si terrà il quarto turno di votazioni, sarà sufficiente una maggioranza semplice di 505 deputati per eleggere il presidente italiano, il che aumenterà le pressioni sui leader per raggiungere un accordo, secondo l’Associated Press.

Nel terzo turno elettorale di oggi, l’attuale presidente, Sergio Matarella, 80 anni, ha ricevuto il maggior numero di voti e ha chiarito di non volere un secondo mandato. 125 deputati hanno votato per Matarella, il cui mandato scade la prossima settimana, mentre più di 400 schede non erano valide.

In alcuni precedenti cicli elettorali presidenziali in Italia erano necessari più di dieci turni di votazione.

Il premier Mario Draghi si è detto pronto a trasferirsi al palazzo presidenziale del Quirinale, ma un esito del genere rischia di portare a elezioni parlamentari anticipate, che alcuni partiti non vogliono, temendo una nuova crisi politica.

Dragi, economista 74enne ed ex presidente della Banca centrale europea, diventa primo ministro nel febbraio 2021, accogliendo l’invito di Matarella a guidare un governo di unità nazionale in mezzo a crisi politica, economica e sanitaria.

Il governatore della regione di Pola, Michele Emiliano, ha detto di aspettarsi una nuova crisi politica se il nuovo presidente non fosse eletto dal voto dei partiti che sostengono il governo di Dragije. Questi includono il Partito Democratico di sinistra moderata, il Movimento Populista Cinque Stelle e la Lega di estrema destra.

La funzione del presidente italiano è prevalentemente cerimoniale, in quanto il capo dello Stato non ha poteri di rilievo, salvo nel caso dei frequenti blocchi politici del Paese, quando ha un ruolo chiave. In quella situazione, può sciogliere il parlamento e nominare un mandato per la nuova formazione di governo. Matarella è stata in una situazione per eleggere un primo ministro due volte dal 2018.

Nella primavera del 2023 dovrebbero tenersi regolari elezioni parlamentari.

Corrado Bellini

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