“E se l’assassinio di Putin fosse l’unica via d’uscita” dalla guerra in Ucraina?
L’ambasciatore russo in Italia ha intentato venerdì una causa contro il quotidiano La Stampa, a seguito della pubblicazione di un importante articolo che esamina il caso dello sterminio fisico del presidente russo.
In un articolo pubblicato il 22 marzo“L’intervento militare è impossibile, le soluzioni diplomatiche sono inefficaci, non resta che teorizzare l’assassinio dello zar per mano di chi gli è vicino”, ha scritto Domenico Curico, giornalista e reporter di guerra.
“Il piano numero uno di Biden, della NATO e dell’Europa è mettere qualcuno a Mosca per uccidere Putin, liberandoci dal fardello”, ha detto.
Ma questo reporter di guerra, rapito due volte, in Libia nel 2011 e poi in Siria nel 2013, ha concluso: “Siamo sicuri che l’abolizione violenta dei tiranni non porterà a un caos peggiore? Non possiamo che essere pessimisti”.
L’ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov, ha sporto denuncia alla Procura di Roma con l’accusa di istigazione a delinquere.
All’uscita dal tribunale, il diplomatico ha denunciato un articolo “che viola l’etica, i costumi e le regole del giornalismo”.
Interpellato dall’Agenzia francese, il direttore de “La Stampa” ha smentito le “accuse infondate”.
“Domenico ha sviluppato questa teoria solo per decostruirla (…)”.
direttore @Massim Giannini risponde alle accuse dell’ambasciatore russo: «Siamo un giornale libero, che cerca di raccontare i fatti, che ha le sue tesi, e lo difendiamo; idee e sostenerle”. [IL VIDEO]https://t.co/wQPhetSGzr
– Stampa (@LaStampa) 25 marzo 2022
Ha anche affermato di aver rifiutato “le lezioni di coloro che si occupano di informazioni come le conoscono nel proprio paese. Non è l’ambasciatore russo che ci insegnerà il giornalismo”, ha insistito.
“La Stampa” ha ottenuto il sostegno di molti partiti politici e funzionari, tra cui il capo del governo, Mario Draghi.
“Vorrei esprimere la mia solidarietà a tutti i giornalisti de ‘La Stampa’ e al suo direttore Giannini”. Draghi ha detto ai giornalisti a Bruxelles. dopo il Vertice dell’Unione Europea.
Commentando la denuncia del diplomatico russo, ha aggiunto che “in pratica è l’ambasciatore di un Paese dove non c’è libertà di stampa”.
In precedenza, il viceministro degli Esteri italiano Benedetto Della Ventova ha difeso “la libertà dei giornalisti italiani di scrivere e di esercitare la loro professione”.
“Questa è una differenza importante tra l’Italia, l’Europa, la democrazia liberale e la Russia di Putin, dove i cittadini vengono arrestati semplicemente per aver definito guerra una guerra”, ha affermato sul suo account Twitter.
L’ambasciatore russo in Italia Razov ha tenuto oggi una conferenza stampa per annunciare ai giornali l’incoerente querela @Stampa. Liberi di farlo, così come i giornali italiani sono liberi di scrivere e utilizzare le loro notizie e critiche 1/4
— BenedettoDellaVedova🇮🇹🇪🇺 (@bendellavedova) 25 marzo 2022
“Analista certificato. Esploratore a misura di hipster. Amante della birra. Pioniere estremo del web. Troublemaker.”