KEERFA di Chania per il fatale naufragio di Pylos

Continuando l’azione e la campagna a sostegno dei profughi del naufragio di Pylos, la KEERFA di Chania ha annunciato, allo stesso tempo – tra le altre cose – la punizione dei responsabili dei numerosi naufragi mortali.

Nel dettaglio, il bando recita:

“Distruggere il Pylos mentre si tenta di rimorchiarlo per impedirlo è un crimine della Guardia Costiera
ND uccisioni di massa, annegamento di 650 rifugiati nelle frontiere chiuse fortificate dell’UE
Lottiamo per l’apertura delle frontiere, la caduta delle recinzioni, l’asilo per i rifugiati

In migliaia hanno manifestato ad Atene e in altre città oltre che a Chania, portando la rabbia nelle strade per il terribile crimine di Pylos, il naufragio con 750 profughi tra cui più di 100 bambini. La rabbia è divampata dopo che il sopravvissuto ha rivelato le circostanze che hanno portato al suo annegamento.
Abbiamo 78 pile di rifugiati all’obitorio di Schistos e 104 sopravvissuti sono stati arrestati e inviati a Malakasa per l’identificazione.
Ma soprattutto, abbiamo centinaia di persone scomparse che portano il bilancio delle vittime per annegamento a 650.
Questo è il più grande crimine razzista della politica di frontiera chiusa della fortezza dell’UE dopo il naufragio di Lampedusa nel 2013. La Guardia Costiera con la direzione politica di deterrenza e diniego imposta dal governo di ND è responsabile dell’affondamento della nave. Non solo non hanno soccorso, non sono andati su una scialuppa di salvataggio ma sono andati con delle funi a tirarlo fuori dall’area di responsabilità dei soccorsi greci spingendolo a Malta o in Italia. La testimonianza dei sopravvissuti ha smentito le imbarazzanti menzogne ​​dei funzionari della Guardia Costiera che affermavano che i rifugiati stessi non volevano essere soccorsi e non avevano rimorchiato la barca.

Il candidato deputato di Chania parla in vista delle elezioni del 25 giugno

Gli assassini di ND si sono resi colpevoli di questo crimine, Mitsotakis ei suoi ministri adottando una politica razzista di frontiere chiuse, la recinzione su Evros e la sua espansione chiudendo l’unica via di terra sicura per rifugiati e immigrati in Europa. Queste politiche hanno spinto i rifugiati nelle mani di reti di trafficanti dove spesso i legami con la polizia, le guardie di frontiera e la guardia costiera diventano un grande affare per arricchirsi, mettendo a rischio vite umane ancora maggiore. Colpevole è la politica del governo Ue che è arrivato ad adottare la proposta della Meloni, primo ministro dell’Italia fascista, secondo la quale si alzavano recinzioni ovunque, si bloccavano i porti per il soccorso dei profughi.
Per tutti questi assassini, le vite di immigrati e rifugiati non contano ed è per questo che hanno il coraggio di cercare di abbellire i loro crimini e quindi battezzare la deterrenza di massa e il rimpatrio delle donne, le operazioni dei bambini per la sicurezza di tutti noi dai “colonizzatori “. che ha cambiato la cultura europea”.
Non tolleriamo l’uccisione di profughi così come non tolleriamo e ci ribelliamo per l’uccisione della privatizzazione del treno a Tempe, per l’uccisione di rom da parte della polizia, per l’uccisione di persone in attesa di un’ambulanza ma non è mai arrivata perché hanno scelto di impiegare migliaia di guardie di frontiera e non hanno salvato l’EKAB e il personale ospedaliero.
Chiediamo che vengano puniti i colpevoli della Guardia Costiera e gli artefici delle politiche di deterrenza dei confini del Nuovo Partito Democratico. Chiediamo che i documenti che sono stati recuperati vengano immediatamente forniti in modo che le indagini sui crimini possano procedere senza ostacoli e non essere deportati per coprire la responsabilità delle autorità statali.
Stiamo lottando per aprire le frontiere, perché cada il muro della morte a Evros, perché i rifugiati trovino asilo.
Dopo le dinamiche manifestazioni del 15 giugno ad Atene e in tutta la Grecia, stiamo continuando la nostra azione per inserire rapidamente nella lista nera gli assassini razzisti di ND e sostenere i sopravvissuti e i parenti delle vittime.
Chiediamo un sostegno finanziario immediato per continuare questa campagna.
DEPOSITO PRESSO BANCA NAZIONALE IN CONTO KEERFA
IBAN GR78 0110 1670 0000 1674 7083 265
UNISCITI ALLA CAMPAGNA DI GIUSTIZIA PER LE VITTIME DI GATE, APERTURA DEL CONFINE EBRAICO E UNDER FENCE
Invia una mail a antiracismfascism@yahoo.gr
MOVIMENTO KEERFA UNITI CONTRO IL razzismo e le minacce fasciste”.

Alberta Trevisan

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